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domenica 4 settembre 2011

Parliamo di Aids

Sempre dal sito "ilvirusinventato.it" Ricerche avanzate sull’HIV. In Australia un gruppo di ricercatori del Royal Perth Hospital, definito "The Perth Group", ha concentrato le proprie ricerche sull’isolamento dell’HIV e sulla validità dei test ELISA (test di primo livello, il più utilizzato), Western Blot (secondo livello, considerato più attendibile) e Viral Load (l'ultimo apparso); hanno concluso le loro ricerche affermando che nessuno dei lavori pubblicati dimostra che l’HIV sia stato isolato e che i tre test non provano affatto la presenza del virus HIV nei campioni di sangue sottoposti a test. La voce di un Nobel. Il Dottor Kary Mullis ha ricevuto il premio Nobel nel 1993 per aver inventato un procedimento, la PCR (Polymerase Chain Reaction), che permette di identificare un segmento di codice genetico (una specifica sequenza di nucleotidi) eventualmente presente in un campione ed amplificarne la concentrazione per facilitare all’osservatore la sua individuazione. Per poter completare una sua relazione ha cercato inutilmente documenti scientifici che contenessero la prova che il virus HIV sia la causa dell’AIDS. Da allora non si stanca di ripetere, senza essere mai stato smentito, che non esiste un solo documento scientifico che contenga tale prova. La scienza ha le sue regole, e nessuno può sostenere di aver scoperto qualcosa se non rende disponibile una documentazione completa ed esauriente che consenta ad altri di confermare o confutare la sua scoperta. È paradossale e preoccupante che un migliaio di scienziati sparsi per il mondo stiano lottando per dimostrare che l’ipotesi HIV=AIDS sia falsa, quando nessuno ha ancora dimostrato che è vera. D’altronde se qualcuno avesse isolato il virus HIV ed avesse provato il rapporto causale tra l’HIV e l’AIDS avrebbe con ogni probabilità ricevuto per tale scoperta il Nobel per la medicina. Non ci risulta che tale Nobel sia stato ad oggi assegnato.

Parliamo di Aids

Sempre dal sito "ilvirusinventato.it" Il Malato di AIDS Un soggetto viene classificato malato conclamato di AIDS quando si verificano due condizioni: • presenta i sintomi di almeno una delle 29 patologie considerate possibili conseguenze, come Polmonite, Tubercolosi, Linfoma, Diarrea, Herpes Simplex, Sarcoma di Kaposi, Candidiasi, etc.. • è positivo al test HIV (Human Immunodeficiency Virus). Se il soggetto è positivo al test ma sta bene viene considerato malato asintomatico. L’eventuale successiva comparsa dei sintomi di cui sopra cambierà la sua classificazione in malato conclamato. Se il soggetto presenta i sintomi di una delle patologie in elenco ma non è positivo al test non è malato di AIDS. L’eventuale successiva risposta positiva al test cambierà la sua classificazione in malato conclamato. Pertanto un malato di polmonite o tubercolosi negativo al test è solo malato di polmonite o tubercolosi. Mentre un malato di polmonite o tubercolosi positivo al test è malato di AIDS. E’ subito evidente che il test HIV ha un ruolo centrale nella diagnosi di AIDS. Due posizioni a confronto 1. La posizione ufficiale: • il virus HIV è la causa dell’AIDS, che è quindi una patologia infettiva. • un test individua la presenza degli anticorpi e quindi del virus. • il virus può avere un periodo di latenza fino a decine di anni. • i sieropositivi (positivi-al-test) si ammaleranno e moriranno • i farmaci antiretrovirali (AZT in testa) combattono la diffusione del virus e allungano la vita. • alcuni sieropositivi non hanno sintomi perchè il virus è latente • anche i sieropositivi asintomatici devono prendere i farmaci quanto prima. 2. La posizione dei dissidenti: • il virus HIV non è stato mai isolato, probabilmente neanche esiste, l’AIDS non è causato da un virus e non è quindi una patologia infettiva. • l’AIDS è causato da un complesso di fattori (droghe pesanti, superesposizione ad agenti patogeni, farmaci) fortementi presenti in certi stili di vita, che alla lunga distruggono il sistema immunitario. • i test HIV non sono specifici e non è chiaro che cosa individuino. • la risposta positiva al test non è indice di niente e non giustifica alcuna terapia. • i farmaci antiretrovirali sono inutili in quanto non c’è nessun virus da combattere, e soprattutto letali perchè possono portare alla morte in pochi mesi distruggendo in particolare il sistema immunitario. • i malati di AIDS devono sospendere l’esposizione ai fattori patogeni, curarsi per le patologie specifiche di cui soffrono, seguire nel contempo terapie di sostegno per consentire al loro sistema immunitario il recupero. • i farmaci antiretrovirali hanno trasformato in malati di AIDS individui altrimenti sani che hanno avuto la sfortuna di risultare positivi-al-test. In altre parole i dissidenti accusano l’establishment sanitario di adottare terapie che: • non curano i malati "veri" di AIDS ma anzi ne affrettano o ne causano la morte. • portano alla malattia e/o alla morte per AIDS malati "inventati", soggetti sani risultati positivi-al-test. Il paradigma dell’ortodossia è: HIV = AIDS = MORTE Il paradigma della dissidenza è: TEST Positivo = CURA = MALATTIA e/o MORTE Ora questo fenomeno ha interessato ad oggi circa duemilioniottocentomila persone in tutto il mondo (fonte: WER - Weekly Epidemiological Record – OMS - bollettino n. 49 del 7 Dicembre 2001 – Totale malati registrati in tutto il mondo dall’inizio ad oggi: 2.784.317); se è vero quanto sopra allora stiamo forse parlando di uno dei più atroci crimine contro l’umanità dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi. Ma non contro l’umanità in genere: quasi esclusivamente contro omosessuali, tossicodipendenti e neri. Un virus altamente selettivo, come nessun altro prima, tanto da potervi vedere uno strumento di pulizia etnica al servizio dell’uomo bianco e puritano.

Parliamo di Aids

Dal sito www.ilvirusinventato.it La truffa AIDS/HIV: le cose che non vi hanno mai detto. Questo sito nasce a seguito di una ricerca sull'AIDS, avviata per approfondire la conoscenza di un argomento che riguarda tutti, dopo aver sentito alcune storie di persone "sieropositive" in piena salute che hanno cominciato a star male nel momento in cui è iniziata la cura con i farmaci antiretrovirali. Si poteva pensare a semplice coincidenza oppure ipotizzare una qualche relazione tra i due eventi: la logica e un po' di sano scetticismo ci hanno spinto verso l’indagine. Abbiamo quindi condotto una ricerca approfondita sull’argomento, e siamo arrivati dove non potevamo immaginare: ciò che credevamo vero da sempre, dal 1984, si è rivelato incoerente ridicolo e criminale; altre posizioni sono affiorate, un mondo di scienziati, medici, giornalisti e politici impegnati in una battaglia contro l’establishment per combattere un mostro che ha arricchito alcuni, ucciso molti, condizionato o terrorizzato tutti.Il quadro che si è delineato nel corso della nostra ricerca è estremamente complesso, gli aspetti clinici e sanitari del problema sono profondamente collegati a quelli sociali economici e politici. Non ci proponiamo quindi, in questo spazio, di fornire un’analisi completa ed esaustiva del fenomeno, ma piuttosto di indicare al lettore una prospettiva diversa, abbozzando gli aspetti principali della storia e fornendo indicazioni per reperire tutte le informazioni necessarie per validare e completare personalmente il quadro. Premessa Quando parliamo di AIDS usiamo due concetti basilari: "malato asintomatico" e "sieropositivo". Sono intimamente collegati. Un malato asintomatico è una persona in cui non c'è nessuna evidenza, nessun sintomo, nessun segno della malattia: insomma uno che non è malato se non sulla base di un foglio di carta dove c'è scritto positivo. E anche la sieropositività è basata soltanto sulla stessa parola scritta sullo stesso foglio di carta. E quella parola è solo il risultato di un test. I medici sono stati espropriati della possibilità di fare una diagnosi, non c'è più confronto, non c'è più la possibilità che uno dica si e un altro no. La diagnosi la fa esclusivamente il sistema sanitario/farmaceutico che brevetta, approva e produce i test. E' evidente che il concetto di malato asintomatico sieropositivo è contraddittorio e che tutto l'insieme è estremamente pericoloso: il test decide, al di là di ogni evidenza, se una persona è sana o malata.

Parliamo di Aids

E ora un po' di libri: Questo è un elenco parziale dei principali libri scritti dai dissidenti. I primi sono in lingua italiana disponibili in libreria. Per gli altri librerie internazionali o www.amazon.com. 1. Il Virus Inventato - Peter Duesberg – Baldini Castoldi. 2. AIDS La grande truffa - De Marchi / Franchi – Edizioni SEAM. 3. La vera storia dell'Aids - David Rasnick - Edizioni SPIRALI. (Storia romanzata). 4. AIDS e se fosse tutto sbagliato? - Christine Maggiore - Macro Edizioni, 5. AIDS: nuova frontiera - Siro Passi e Ferdinando Ippolito - Lombardo Editore in Roma. 6. Jon Rapport - AIDS Scandal of theCentury - Human Energy Press. 7. AIDS: The Failure of Contemporary Science - Neville Hodgkinson - Fourth Estate Press.. 8. AIDS: The Good News Is HIV Doesn't Cause It - Peter Duesberg & J. Yiamouyiannis. 9. Black Lies, White Lies - Tony Brown - William Morrow and Company. 10. Deadly Deception: the Proof That Sex and HIV do not cause AIDS - Robert Willner, MD. 11. Infectious AIDS: Have We Been Misled? - Peter Duesberg. North Atlantic Books. 12. Sex At Risk - Stuart Brody. - Transaction Press. 13. The AIDS Cult - John Lauritsen. - ASKELEPIOS/Pagan Press. 14. The AIDS War - John Lauritsen. - ASKELEPIOS/Pagan Press. 15. Poison by prescription: the AZT Story - John Lauritsen. & Peter Duesberg. 16. The HIV Mith - Jad Adams. - St. Martin's Press. 17. World Without AIDS - Steven Ransom & Plillip Day - Credence Publications. 18. Positively False - Joan Shenton - IB Taurus Books. anche qua ne abbonda del materiale per crearsi una propria opinione......

Parliamo di Aids

Fonti, Bibliografia e riferimenti utili per approfondimenti Associazioni e siti: I dissidenti hanno dato vita a numerose associazioni e sono presenti in tutti i paesi occidentali. Per saperne di più: • www.virusmyth.net • www.duesberg.com • www.aidsmyth.com • www.aliveandwell.org • www.rethinkingaids.com • www.healtoronto.com • www.informagiovani.it • www.supereva.it • www.disinformazione.it • www.medicinaqualita.it • www.units.it • www.digilander.libero.it/controinfoaids chi vuole può trovare quello che cerca.....

venerdì 26 agosto 2011

Parliamo di Aids

Secondo alcuni autorevoli autori, l'utilizzo delle droghe ricreative, soprattutto dei poppers, è alla base di molti casi di Aids, ed anche i primi 5 casi di Aids, registrati a Los Angeles nel 1981, sarebbero da mettere in relazione con l'utilizzo dei nitriti inalanti (poppers). Ecco, ad esempio, cosa scrive Peter Duesberg, nel suo libro: AIDS, il Virus inventato, Baldini Castoldi Dalai editore, 2° edizione, (2006) "Oggi milioni di americani consumano ogni giorno cocaina, nitriti inalanti, amfetamine, eroina, Lsd, marijuana, Pcp e altre droghe psicoattive" (pag. 425.) "Quasi nessuno ricorda che solo dieci anni fa l'Aids era ancora considerato da molti scienziati un insieme di patologie acquisite con il consumo di droghe a fini di svago. Dato che quasi tutti i pazienti Aids erano omosessuali che avevano consumato nitriti ed eticloruri inalanti (popper), cocaina, eroina, amfetamine, fenilciclidina, Lsd e altre droghe o stimolanti sessuali, oppure eterosessuali che si iniettavano in vena cocaina ed eroina, i primi ricercatori che si occuparono di Aids definirono queste droghe causa della sindrome. La droga sembrava infatti la spiegazione più plausibile del fatto che l'Aids restava confinato a quei gruppi che ne facevano uso. Questa ipotesi originaria fu chiamata ipotesi dello stile di vita" (pagg. 426-427). Duesberg, nella sua puntuale e circostanziata rassegna, ricostruisce come l'establishment dell'Aids abbia enfatizzato la scoperta nella sindrome dell'Aids nel 1981 allorchè Michael Gottlieb riscontrò, nell'area di Los Angeles cinque casi e "tutti e cinque i pazienti erano omosessuali attivi" (pag. 160). "nonostante il fatto che le cinque vittime non avessero avuto contatti fra loro, l'articolo (di M. Gottlieb) non andava tanto per il sottile nell'affermare che poteva trattarsi di "una malattia presa per contatto sessuale. Sepolto nel lavoro scientifico di Gottlieb c'era un altro fattore di rischio comune che legava i cinque pazienti in modo molto più specifico del sesso: tutti e cinque avevano riferito di usare droghe a scopo ricreazionale, in particolare nitriti inalanti. Il sesso, pratica vecchia di tre miliardi di anni, non è specifico di un solo gruppo ed è difficilmente plausibile come causa di una malattia nuova"" (pagg. 160-161). In seguito "nuovi casi furono segnalati (...), tutti i pazienti erano omosessuali maschi, che avevano ammesso di far uso di quelli che in gergo si chiamano poppers, i nitriti liquidi volatili che erano diventati di moda nella comunità gay per la loro capacità di facilitare il rapporto anale, nonchè di mantenere l'erezione e prolungare l'orgasmo. Questa droga si presentava come la spiegazione più specifica, soprattutto per la sua nota tossicità biochimica" (pag. 161).

lunedì 15 agosto 2011

Parliamo di Aids

Questo l'ho scritto in memoria del mio gatto, Murat II. E' proprio vero che davanti a Dio siamo tutti uguali. Murat II era il mio gatto. Intellettuale e riservato, intelligente e curioso, era molto calato nel ruolo del supervisore, con distaccata fierezza, ma non snob.partecipava attivamente alle mie attività al computer, un po’ invadente a dire il vero, adorava pigiare i tasti con tutte le zampe, come si conviene ad un buon dattilografo, e adorava verificarne l’effetto sullo schermo. Se mi siedevo alla mia scrivania lui era lì, ore 13.00, accovacciato a mo’ di sfinge. Gli hanno diagnosticato l’Hiv dei gatti. Non sapevo nemmeno che esistesse. Ora, a dire il vero, non ho più nemmeno tante sicurezze sull’esistenza dell’altro, anzi, mi domando, con tutto il vissuto che ho proprio in questo senso, se dovevo aspettare un ragazzino che venisse a risvegliarmi i sensi, in senso di attenzione civica, e mi seminasse il dubbio su una questione così grave. E si che ne avevo avuto di occasioni nel passato, per formarmi una coscienza critica, per usare un eufemismo, nei confronti dell’estabilishment medico. Probabilmente negli ultimi anni ho un po’ dormito. Quindi, dopo aver redarguito Murat per le sue scappatelle amorose senza precauzioni, l’ho visto spegnersi piano piano, in un’agonia di sofferenza condivisa lunga due mesi, l’ho visto poi riprendersi, e poi andarsene di colpo, aggravandosi in meno di due giorni. L’ho sotterrato e ho pregato per lui, insieme alla mia famiglia. Amavamo tutti molto questo gatto, ognuno secondo la sua sensibilità e temperamento. Chissà se sa di essere morto di qualcosa che non esiste, pensa che beffa. Qualcosa che è inventato, che è una truffa medica o farmaceutica che sia perpetrata ai danni dell’umanità. E ora anche dei gatti. Eppure il veterinario è un buon uomo, io li riconosco gli uomini buoni. Che ne sia vittima inconsapevole anche lui, di questo sporco gioco? Penso proprio di si. In ogni caso Murat non è più, tutto il resto non conta niente.