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domenica 23 maggio 2010

È tempo di elezioni...

È tempo di elezioni, lo scorso aprile, e vedo i gazebo all’entrata del mercato di Camisano, giusto a sinistra, entrando la lega, dirimpetto, sulla destra –non poteva essere altrimenti – Forza Nuova. La fisiognomica troverebbe nuova forza, e Lombroso ne uscirebbe rivalutato. Immagino un’intervista ai ragazzotti, spelacchiati, li vedo, più che pelati, che sento fare disanime politiche, intuisco, sulla differenza di “appetito” che sembra esserci tra i nostri virgulti e i figli degli immigrati. Immigrati che logicamente, la maggior parte africani e cinesi, se ne stanno un po’ imbarazzati qualche metro più in là, guardando di sottecchi, probabilmente con qualche problema di appetito più reale e meno lungimirante degli eredi dell’Italica Stirpe. La situazione, cito Flaiano, è grave ma non seria. Sono Voltaireiano, mi verrebbe da dire, parlando con i robusti esemplari di maschi italiani, ma nello stesso tempo guardo alle loro bandiere e c’è quel sinistro accostamento di colori - rosso, bianco e nero – che non può non far accapponare la pelle a qualsiasi essere umano degno di questo nome. Mi verrebbe da parlargli, a dire il vero come mi veniva l’altra sera ascoltando il grande demagogo in Piazza a Vicenza, ma poi ho desistito, così come l’altra sera. Chissà forse sarei passato per uno di Volterra, e chissà mai che i colori non si riferissero a Milan e Juventus, e nulla più.

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