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venerdì 10 giugno 2011

Parliamo di Aids

Piece teatrale semiseria tratta da una libera conversazione di un meriggio di primavera in quel di Valproto. di Rayan Abu Monassar e di Ricky Carlassare TITOLO: A due mani sottotitolo: generazioni a confronto, forse non tanto diverse: Scena: esterno tipica pompeiana tipica villetta a schiera del (ex) grasso Nord-Est. Tardo meriggio di mezza estate. È sabato, di solito si lava la macchina. Noi conversiamo: cominceranno a guardarci male i vicini? Ricky : I negri sono troppi. È inutile che ci giriamo troppo intorno. E non servono a niente, se non a creare problemi per i bianchi quando vogliono lasciare le loro riserve naturali. Rayan: vuoi provocarmi, lo so, ma capisco cosa vuoi dire, ormai ti conosco. Ti devo dire che su un blog su internet ho trovato qualcosa di molto particolare; secondo la ricerca di un tipo dal nome impronunciabile, Sars e Aids sarebbero entrambi armi biologiche, inventate dagli Stati Uniti, che ne avrebbero commissionato la creazione ad una equipe di scienziati di cui avrebbe fatto parte anche Robert Gallo. L’Aids per impossessarsi subdolamente del continente africano, ricco di materie prime… Ricky: e non solo, anche per alleggerire la pressione dei nuovi migranti, un problema che comincia a essere esplosivo per la vecchia Europa. Rayan: Mahh…io ti sto dicendo che l’ho letto, non che condivido. Mi sembra comunque più plausibile la questione della Sars. Ricky: cosa intendi, che comunque non escludi in via di principio che una simile aberrazione sia possibile, e che quindi viviamo in un mondo dove può avvenire una simile follia omicida? Benedetti 18 anni….io alla tua età non avrei potuto accettare per verosimile una teoria simile Rayan: boh, tipo, io mi sto perendo, mi fai quasi paura… Ricky: ok, fermati allora, non è di me che devi avere paura, ma di loro. Intanto, dimmi allora perché la teoria sulla Sars sarebbe più credibile? Rayan: perché la Sars mirava alla Cina, come…target. Voleva distruggerla finanziariamente, bloccarne lo sviluppo economico, riportare l’America al ruolo di leader economica che sembrava stare perdendo o che effettivamente aveva perso.. Ricky: e togliersi dai piedi allo stesso tempo il più grande creditore, lo sai che il debito pubblico americano è tutto in mano ai cinesi. No, non ha senso, anzi. È troppo folle, e comunque non ha funzionato, la Sars si è sgonfiata. Non mi convince. Rayan: forse hai ragione. Effettivamente in genere gli americani quando si mettono si mettono, chirurgicamente… Ricky. E con l’Ebola, come la mettiamo? Mi ricordo che se ne parlò molto, proprio come una possibile arma biologica. Rayan: eh, tipo, non ero ancora nato Ricky: e la Suina? Rayan: Aran! Ricky: ehhhh? Rayan: Aran, peccato, sono musulmano, non ricordi? Ricky: Aha aha, sei tu che te lo ricordi solo quando vuoi, ma cavolo, non ci avevo pensato, mi hai dato una grande idea: ecco qua un bel punto di vista nuovo, la Suina si che può essere un’icona di un’arma batteriologica mirata. Strano che gli Yankees non abbiano incolpato i paesi arabi. Non mangiando loro maiali, poteva essere un gioco da ragazzi dare la colpa ad Al Quaeda, e poter così lanciare un po’ di bombe, chirurgiche logicamente, e portare a casa ancora un po’ di petrolio così caro a Mr. Cespuglio. La Suina, la Sars, l’Aviaria….sono così tutte chiaramente bufale che, anche se non vogliamo approfondire teorie complottistiche, hanno comunque raggiunto il loro scopo. Che è sempre il solito: ingrassare le case farmaceutiche. Rayan: sta di fatto che tutto parte dagli scienziati. Sono loro i veri responsabili. Ricky: O strumenti, semplici strumenti più o meno inconsapevoli Rayan: E’ un circolo vizioso Ricky: Cosa ne pensi dei vaccini? Rayan: Non so, penso che, si, siano utili. Se sono veri. È il discorso di un momento fa sugli scienziati.. se sono veri sono utili. Ma spesso sono solo strumenti per arricchirsi. Scienziati e case farmaceutiche, se vuoi, sullo stesso piano, ricercatori fasulli. Ossessione del profitto ad ogni costo. Ricky: Ma dimmi una cosa, m’interessa molto, nel quadro generale di questa conversazione: cosa pensi dell’Aids come “Punizione Divina”? Rayan: Perché no? Può essere pensata come una punizione divina, colpisce i tossicodipendenti che vanno contro la legge, gli omosessuali che vanno contro i dogmi della chiesa. E i neri. Siamo tutt’ora intrisi di razzismo. Mancano gli Ebrei. Ricky: Ma sei folle? Da che parte stai? Intendi dire che condividi la teoria? Non ho capito, non pensi che sia una follia delle peggiori, validare un simile pensiero? Coem se Dio non avesse altro a cui pensare…. Rayan: Non hai capito, non ho detto che lo penso, ho solo ripetuto le motivazioni che dal loro punto di vista sostengono questa teoria. Se ci pensi sembra soddisfare pienamente i requisiti del bigotto-pensiero, tutto qua. Ricky: Pensi che sia comunque un caso che abbia colpito la comunità omosessuale più di altre, o qualcuno ne è stato il regista? Rayan: Non lo posso sapere. È difficile sapere la verità. Non ne abbiamo i mezzi. Ricky: Hai ragione Rayan, hai detto bene, è proprio questo ciò che più mi spaventa. E se è vero che la verità ci renderà liberi, non siamo messi bene. Il tramonto oramai si stava trasformando in crepuscolo, il tipico cielo grigio del Veneto aveva un sussulto di improbabile colore rosso vivo, incendiato dal sole morente. Delle simpatiche striscie di gas disegnavano improbabili ghirigori in un cielo senza aerei. Rayan e Ricky stettero entrambi in silenzio a riflettere. Rayan cercava di ricordarsi chi aveva detto quella frase sulla libertà. Era uno famoso, ma non si ricordava chi.

Parliamo di Aids

Questa tabella è molto significativa..... Stato della California. Dati relativi all’evoluzione dell’Aids Fonte: www.aids-statistics.com (*) Anno Casi AIDS Morti AIDS >1982 306 291 1983 708 682 1984 1,409 1,358 1985 2,586 2,495 1986 4,073 3,918 1987 5,678 5,389 1988 6,746 6,274 1989 8,246 7,389 1990 9,040 7,733 1991 11,200 8,970 1992 12,614 8,823 1993 11,935 6,778 1994 10,337 4,239 1995 9,348 2,359 1996 7,259 1,197 1997 5,502 640 1998 4,152 386 1999 340 19 (primi tre mesi) * il sito non esiste più. Non si riesce più a trovare dati di questo tipo in rete. Dobbiamo iniziare a preoccuparci?

venerdì 18 marzo 2011

Parliamo di Aids

ALCUNI ARIDI DATI…..che ci possono aiutare a capire.... L’Africa. Il Dott. David Rasnick, membro della Commissione Presidenziale Sudafricana, ha descritto l’epidemia africana di AIDS con le seguenti parole: "Se si smettesse di usare il test HIV l’epidemia africana di AIDS scomparirebbe". Il WHO (World Health Organization) produce un bollettino settimanale chiamato WER (Weekly Epidemiological Record) nel quale vengono riportati i totali cumulativi di tutti i casi di HIV/AIDS registratati in ciascun paese del mondo, totalizzati per paese e continente: • Bollettino n. 47 del 26 Novembre 1999 - totale casi HIV/AIDS registrati in Africa dall’inizio dell’epidemia al Nov. 1999: 794.444 • Bollettino n. 47 del 24 Novembre 2000 - totale casi HIV/AIDS registrati in Africa dall’inizio dell’epidemia al Nov. 2000: 876.009 • Bollettino n. 49 del 07 Dicembre 2001 - totale casi HIV/AIDS registrati in Africa dall’inizio dell’epidemia al Dic. 2001: 1.093.522 Come si vede i casi registrati in Africa negli ultimi due anni sono 299.078. Davvero poca cosa se si pensa che in Africa vivono 760 milioni di persone e ne muoiono più di 10 milioni all’anno, di cui un milione per malaria. Purtroppo il WHO preferisce dare evidenza alle stime invece che ai dati ricevuti dai paesi interessati, ed ecco allora comparire 30/40 milioni di malati ed avviare una crociata contro questo flagello biblico. L’epidemia vera è quella di menzogne. In Africa esistono da sempre patologie tipiche della povertà e molto diffuse: aggiungiamo il test che risulta tendenzialmente positivo in presenza di una qualche patologia (vedere la lista dei fattori che possono causare una risposta positiva al test HIV) e il gioco è fatto. Chi prima moriva di tubercolosi o diarrea oggi muore di AIDS. Nessun problema, l’uomo bianco dispone della medicina giusta. Ma è troppo costosa, i paesi africani non possono permettersela. Nessun problema, l’uomo bianco ha anche la banca mondiale e può concedere prestiti molto vantaggiosi per acquistare le miracolose medicine occidentali. Stanziamenti Usa Il 1 Maggio 2000 la Casa-Bianca ha dichiarato l’AIDS una minaccia per la sicurezza nazionale, e ha dato con ciò mandato alla CIA per gestire ufficialmente la faccenda. Viene spontaneo pensare che la minaccia sia rappresentata dalla diffusione dell’epidemia negli USA, ma non è cosi: i dati del CDC (Center for Disease Control) mostrano che i casi di AIDS negli ultimi anni sono calati notevolmente, e sono circa il 30% rispetto al picco degli anni 92/93. Il problema non è quindi la crescita del fenomeno, ma, per quanto paradossale e grottesco possa apparire, l’esatto contrario, la sua eventuale scomparsa. Sono ormai così imponenti gli interessi economici politici e burocratici legati al virus HIV che la sua morte prematura potrebbe sconvolgere parecchi equilibri: • 100.000 ricercatori e medici, in buona parte americani, hanno carriere e stipendi legati al virus. • 93 miliardi di US$ (oltre 200.000 miliardi di lire) sono stati stanziati fino ad oggi nei soli Stati Uniti per le ricerche sull’AIDS. • più di 1000 associazioni raccolgono in totale migliaia di miliardi di lire all’anno per aiutare i malati di AIDS. • alcune decine di migliaia di miliardi di lire all’anno impinguano i bilanci delle multinazionali del farmaco con la vendita dei farmaci "salvavita" antiretrovirali e dei test HIV (ELISA, Western Blot, Viral Load) • organismi come USAID (U.S. Agency International Development) UNAIDS (United Nations AIDS program), WHO (World Health Organization), ricevono stanziamenti annuali di migliaia di miliardi di lire per combattere l’AIDS. L’ONU ha appena chiesto uno stanziamento di 20.000 miliardi di lire per affrontare l’emergenza. C’è da credere che tale virus sarà tenuto in vita artificialmente per parecchio tempo. C’è anche da credere che la successione temporale tra la lettera del Presidente Mbeki e l’annuncio della Casa Bianca non sia pienamente casuale. D’altronde lo stesso Mbeki ha apertamente accusato la CIA e le multinazionali del farmaco di aver orchestrato la campagna di discredito nei suoi confronti. Tutto ciò non deve stupire. Il dissenso ha ripetuto le proprie critiche per 16 anni senza che l’establishment scientifico e gli interessi che esso rappresenta, e da cui è sostenuto, si sentissero minimamente minacciati, visto il loro enorme potere e la conseguente capacità di emarginare e imbavagliare i settori della scienza non graditi. Ma ora il Presidente Mbeki con la sua Commissione mista sull’AIDS ha dato voce alla dissidenza, e la recente relazione (Presidential AIDS Advisory Panel Report), pubblicata nel mese di Marzo 2001, prevede 10 progetti di ricerca che potrebbero seppellire la teoria ufficiale sull’ipotesi virale dell’AIDS. Forse si capisce come mai, in questi ultimi mesi, il tam-tam mediatico sui 30 milioni di malati africani ha suonato senza tregua al massimo del volume. POPOLO BUE, SVEGLIATI!!!!

sabato 12 marzo 2011

Parliamo di Aids

E ora alcune notizie per aiutarci a capire l’origine dell’Aids... Vogliono essere dei semplici spunti di riflessione personale per formarsi una propria idea in tutta libertà il titolo dle documento è: "Vaccinazioni anti-vaiolo decisamente sospette." leggetelo, le fonti le trovate in calce, ne vale la pena.... "Il ruolo dell'OMS, braccio militare della CDC, è fondamentale. L'OMS ha in mano la completa gestione dell'affare pandemia suina. E ne stanno venendo fuori delle belle. Secondo un articolo apparso con rilievo sul quotidiano Times di Londra, l'epidemia AIDS in Africa ed in America Latina segue in modo più che sospetto la vaccinazione di massa contro il vaiolo effettuata nei primi anni '80. Per estirpare il vaiolo dalla faccia della Terra, l'OMS avrebbe vaccinato almeno 70 milioni di neri nella sola Africa Centrale. C'è addirittura chi sospetta cose ancora peggiori, nell'ambito di quelle vaccinazioni. Uno sbalorditivo documento di Henry Kissinger sullo spopolamento. Il Memorandum 200 per la Sicurezza Nazionale USA, redatto nell'aprile 1974 dall'allora consigliere americano Henry Kissinger, è un documento sbalorditivo ed esplicito, tenuto segreto per diversi anni, ma reso di dominio pubblico nel 1990. Tale Memorandum afferma che Lo spopolamento dovrebbe essere la principale priorità della politica estera americana verso i Paesi del Terzo Mondo. Riaffiorano dunque gli antichi legami nazi-americani. Cosa si cela dietro l'AIDS? L'opinione dei neri d'America. Il discorso economico e speculativo che sta alla base dell'AIDS non va certamente sottaciuto. Ma il dispiegamento massiccio e totale di forze e di mezzi, la determinazione politica e l'aggressività con cui il progetto AIDS è stato portato avanti negli anni, fa di sicuro pensare a qualcos'altro di ancora più importante. Cosa si cela dietro l'AIDS? La risposta la dà all'unisono la popolazione nera degli Stati Uniti, che conosce meglio di ogni altro la sua gatta da pelare: L'unico dato in comune tra le vittime dell'AIDS non è né il sesso né la droga, ma sono le manipolazioni dell'uomo bianco. Secondo i neri d'America, ai drogati viene fornita eroina opportunamente tagliata con sostanze che massacrano il sistema immunitario, mentre gli omosessuali e gli africani vengono infettati mediante vaccinazioni di massa, col pretesto di proteggerli da altre malattie. Una operazione segreta ma non troppo nei laboratori di Ford Detrick. La rivista New York Native pubblicò nell'83 la lettera di un dipendente del laboratorio di guerra biologica di Fort Detrick, il quale assicurava di aver partecipato all'operazione che era iniziata nel 1978. La lettera era anonima, ma venne pubblicata in URSS dalla Literaturnaya Gazeta (il 30/10/85). In Brasile, la notizia che il virus HIV era un prodotto dell'ingegneria genetica a fini di sterminio fu pubblicata dal giornale Estado de San Paolo, e rimbalzò sul Sunday Express londinese del 26/10/86 e sulla Pravda moscovita del 31/10/86. La rivista francese Eléments (N.63, 1988) rilanciò l'accusa con un aticolo titolato AIDS, il Pentagono sotto accusa. Le spiegazioni di Jacob Segal sul cocktail chiamato HIV. Jacob Segal, docente di biologia alla Humboldt Universitat in Germania, ha dichiarato che il piano AIDS fu avviato nel laboratorio di Ford Detrick nel Maryland, centro di ricerche su armi chimiche e batteriologiche. Nel suo opuscolo del 1986 intitolato AIDS, Una Malattia Costruita in America, parla della quasi identità dell'ipotizzato virus HIV con altri due virus chiamati VISNA, o bovine leukemia virus (BLV), malattia mortale di pecore e bovini, e HTLV-1, che colpisce le cellule T nell'uomo, senza essere mortale. Segal conclude che il laboratorio di alta sicurezza di Ford Detrick realizzò l'unione di questi due virus VISNA e HTLV-1, dando luogo a un cocktail chiamato HIV, tra il 1977 e il 1978. Le varie ipotesi sulle manovre legate all'HIV. Tale miscela venne testata su carcerati che decidevano volontariamente di partecipare all'esperimento in cambio della libertà anticipata. Ma i sintomi non si manifestarono prima di sei mesi. I test furono considerati fallimentari e i carcerati, molti di essi omosessuali, furono liberati. Nel 1979 si manifestò il primo caso conclamato di AIDS. Secondo un altro ricercatore, Robert Strecker, l'HIV sarebbe stato iniettato volutamente ai membri della comunità omosessuale americana durante il piano di vaccinazione contro l'epatite B. C'è da dire che tutte queste ipotesi non ci convincono molto. Perché darsi tanto da fare a bioingegnerizzare strani cocktail, se per causare la distruzione di una persona è più che sufficiente sottoporla a una semplice cura di AZT che lo manda tranquillamente all'altro mondo? Il dossier Global 2000 e le profezie sulle varie crisi di cibo e risorse. Un altro documento agghiacciante è il Global 2000 Report to the President, presentato dal Dipartimento di Stato americano. Questo dossier fu elaborato dal Consiglio della Casa Bianca per l'Ambiente e dal Dipartimento di Stato, a partire dai primi giorni della presidenza Carter. Decine di alti funzionari e centinaia di consulenti hanno lavorato a questo rapporto che proponeva di fare del controllo demografico la pietra angolare delle politiche di tutti i futuri presidenti americani. Nel rapporto, e nei documenti che lo accompagnano, si trova tutta una serie di profezie terrorizzanti: crisi delle risorse idriche, penuria di energia, penuria di cibo, carenza di materie prime strategiche, necessità di triplicare stalle e macelli, necessità di sviluppare gli OGM rendendo i cereali più produttivi. Produrre di più e ridurre le bocche da sfamare, partendo dalla gente parassitaria. Questa la filosofia che si evince dalla cartella Global 2000. Dal momento in cui questo documento è stato reso di dominio pubblico, e sono perciò cadute le false reticenze, sezioni intere del governo americano stanno lavorando disinvoltamente e senza più alcun imbarazzo alla messa in pratica delle sue raccomandazioni di genocidio." Fonte: www.anticorpi.info – Valdo Vaccaro - Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista) - Direzione Tecanica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)

mercoledì 16 febbraio 2011

Parliamo di Aids

E ora un occhio ai riflessi sociali della faccend, per dare un'idea dell’ambiente in cui ci muoviamo il testo è mio, ho deciso di intitolarlo: "L’ecatombe sociale di una comunità gay" di Ricky “Peterpan” Carlassare * Come può essere che tutto ciò possa accadere? Semplice, basta darsi uno sguardo intorno. Il razzismo di cui la nostra società è intrisa è sotto gli occhi di tutti, parliamo pure anche solo d’Italia, in senso razziale siamo così dimentichi del nostro ruolo di emigranti vissuto solo un paio di generazioni fa, da far inorridire chiunque abbia un po’ di buon senso e di memoria storica. C’è una bellissima parola in veneto, “foresto” che raccoglie dentro di se tutto quello di cui andiamo cercando per capire la sociologia di questa….”Nazione”. Se ci stupiamo dell’ecatombe di Frisco, di quegli anni in cui i gay sono stati trattati come appestati ed è stato tentato di isolare una comunità per arrivare a distruggerla, se non altro socialmente, arrivando a chiudere tutti i punti di ritrovo, non dimentichiamo che a Milano, ad un ragazzo omosessuale che ha avuto l’onore, pace all’anima sua, di essere uno dei primi morti di Aids in Italia, il parroco rifiutò il funerale in chiesa, in quanto pericoloso per i suoi parrocchiani, e lo fece citando il Cardinale Siri, allora Arcivescovo di Genova, che affermava, tra la tacita condivisione di tutti, che l’Aids era “La Peste del Secolo, il Cancro dei Gay”, e quindi, giocoforza, giusta Punizione di Dio, per chi appunto, ne violava gli insegnamenti. Chissà di cosa si occupa oggi, il nostro baldanzoso Cardinale, ammesso sia ancora vivo. Charles Vella, in un suo libro, scrive indispettito che gli infetti rifiutavano di comportarsi da tali, in ultima analisi. Citando il suo libro: “ Un esempio di questa problematica è costituito dal tentativo fatto negli Stati Uniti di chiudere le saune frequentate da persone a rischio (ipocrita! N.d.R.). Alcuni sostenevano che la salute pubblica e la prevenzione ne esigevano la chiusura. A San Francisco il Commissario per la Salute Pubblica optò per la chiusura in base al parere di noti medici (Aiuto! N.d.R.). i tribunali decisero che ciò costituiva, da un punto di vista costituzionale, una restrizione della libertà (Ma và?!? N.d.R.), e di conseguenza le saune furono riaperte con innumerevoli conseguenze per la collettività, oltre che per la spesa sanitaria pubblica”. Questo dice il buon Charles, con la perla della chiusura finale sulla spesa pubblica: allucinante, di cosa dovremmo meravigliarci più? Vi assicuro che se vi prendete la briga di leggere oltre c’è di che divertirsi. Ma questo è solo un esempio. Per venire alla nostra amata terra, ricordo qualche giorno fa una lettera di un certo De Toffoli, o qualcosa di simile sul Giornale di Vicenza, il quale dissertava sulla questione della perla di quell’altro coglione di Genova, su omosessualità = pedofilia ( e potremmo aspettarci qualcosa di più?), logicamente dandogli ragione, farfugliando di lussuriosi e pervertiti. Quello che più colpiva era la pubblicazione della lettera in maniera pedissequa da parte del Giornale, senza cioè stigmatizzare o prenderne le distanze con un filo di nota. No, niente di tutto questo, ma il peggio è che non è consapevole, cioè non se ne sono accorti, perché la pensano allo stesso modo. Un Giornale che ne avrebbe ben altre da guardare, nella nostra amata cittadina, che detiene il record di chiese, lap dance e puttane allo stesso tempo. Non sembra cambiata molto la situazione, dai tempi di “Signori e Signore, buonasera!” * Uomo libero, ama pensare, scrivere e rimanere vivo.

Parliamo di Aids

E ora torniamo un po' seri e parliamone dal punto di vista scientifico, grazie a Rayan... Compilare una lista delle errate piste seguite rigidamente e alla cieca dall’establishment americano significherebbe scrivere un volume della mole della Divina Commedia. Certo è che se Koch e Pasteur avessero saputo quello che le loro scoperte avrebbero causato, forse avrebbero lasciato che i batteri là dov’erano e la popolazione con la credenza che le malattie fossero punizioni divine. Infatti, con le importantissime scoperte dei due è scoppiata la moda della batteriologia, e immediatamente dopo, quando i batteri scarseggiavano, della virologia. Ciò che è mancato alla classe medico-scientifica e ciò che manca tutt’oggi è l’analisi critica dei dogmi: i finti Sherlock Holmes della ricerca medica nella foga di emulare la fama dei padri della batteriologia, si sono dimenticati tutto ciò. Il denaro, i premi Nobel, le onorificenze, la carriera li ha distolti dalla virtù e dalla soddisfazione personale, inducendoli a commettere terribili stragi. Grazie a Dio, ci sono ancora quelli che lottano per le giuste cause e cercano di emulare ciò che Koch e Pasteur sono stati veramente. Microbi che non soddisfavano i postulati di Koch, vaccini non testati, farmaci dannosi non sperimentati: varie sono i mezzi con cui virologi e case farmaceutiche hanno cercato di accaparrarsi più fondi e profitti possibili senza scrupolo. Lo stesso Koch aveva travisato il terzo dei postulati dai lui elaborati nelle ricerche sul colera, ma quella che iniziò con i primi del Novecento fu una vera e propria caccia ai microbi. Prima lo scorbuto, poi il beriberi e la pellagra, tutte patologie causate da deficit vitaminici, furono attribuite a batteri, nonostante studi ed osservazioni avessero chiaramente dimostrato la schiacciante correlazione con le diete dei pazienti. Negli anni Cinquanta e fino a tutt’oggi si cerca, poi, di attribuire la neurosifilide, fase degenerativa della sifilide che colpisce il sistema nervoso, al bacillo della sifilide, nonostante il fatto che per questa patologia non soddisfi i postulati di Koch e sia scomparsa negli anni Cinquanta con l’introduzione della penicillina nella terapia dei malati di sifilide a scapito dell’arsenico e del mercurio, molto dannosi per il cervello. Quando i batteri cominciarono a scarseggiare però ci si spostò sui virus, gli appena scoperti microrganismi non viventi e ben presto Walter Reed e altri scoprirono decine di virus che causavano malattie. Dopo la Seconda Guerra Mondiale però una speranza si tramutò in tragedia: in pieno periodo di diffusione della poliomielite, l’ultima grande malattia infettiva, noti ricercatori come Jonas Salk in breve tempo misero a punto un vaccino contro il virus. Nel 1954 partì su tutto il territorio americano una sperimentazione per testare il vaccino Salk su 400.000 bambini e il ministro della Sanità autorizzò l’uso del vaccino. L’anno dopo però più di 200 bambini si ammalarono di polio e alcuni morirono: il vaccino aveva provocato la malattia nei pazienti. Il ministro diede le dimissioni e il vaccino fu abolito. La polio è stata l’ultima grande malattia infettiva. Ma allora i virologi? Che cos’hanno fatto per cinquant’anni? Con l’”invenzione” dei lentivirus si dedicarono vanamente alla ricerca di virus che causassero le malattie neurodegenerative come la Sclerosi Multipla o lo Smon, un epidemia scoppiata negli ‘60 in Giappone, pochi anni prima delle Olimpiadi, ma in realtà non se ne sa molto poiché è rimasta una questione nazionale. Questa malattia scoppiò e si diffuse in particolari gruppi a rischio che, come molti avevano notato, prendevano un farmaco, il clioquinol, tra l’altro in dosaggi altissimi poiché i medici prescrivevano dosi sempre più alte a mano a mano che la patologia degenerava, proprio a causa del farmaco: un vero e proprio circolo vizioso. Per vent’anni furono istituite solo equipe formate da virologi e batteriologi che trascurarono l’evidente dannosità del farmaco e si concentrarono nella ricerca di un virus o di un batterio che potesse causare lo Smon. Solo nel 1972 quando fu istituita una commissione composta da tutti i tipi di ricercatori e non solo esperti di virus e batteri fu chiaro a tutti che la vera causa della malattia era il farmaco. Il bilancio delle vittime causato dall’intransigenza dell’establishment medico farmaceutico è stato però molto alto. Il passo successivo dei virologi fu quello di diventare “oncovirologi”, ossia di dedicarsi al cancro. Ma qui il paradosso è ancora più grande: un virus si riproduce in una cellula viva e il processo termina con la morte della cellula ospite; il cancro invece è una malattia di cellule che non muoiono, bensì continuano a vivere e crescono troppo bene. Come ci può essere una qualsiasi correlazione? E l’Aids? Non vi sembra l’ultima spiaggia dei virologi? Un bis dello Smon? Una malattia che ha permesso ai virologi di lavorare e alla case farmaceutiche di specularci sopra?

Parliamo di Aids

E ora immaginiamo che ne parli il buon vecchio Ernesto, pardon, Oscar :-) "L’importanza di chiamarsi Aids" di Oscar Wilde* Davvero, non mi sembra possibile. Se è vero che il matrimonio può condurre a nefandezze terribili – che so, usare champagne di bassa qualità, ad esempio – certo questa questione non è da meno. Si può proprio dire, data l’evoluzione del caso, che gli strati inferiori della società non ci diano neanche il buon esempio, e qui ci dovremmo domandare, ma a cosa serviranno poi mai, allora? Se è vero che, come classe, non hanno la minima responsabilità delle loro malefatte, è realtà anche che questa notizia, a dire il vero oggettivamente positiva, ci permette di risparmiare la fatica di riporre in soffitta una sequenza infinita di ritratti di persone di colore, di omosessuali e di drogati – ah il buon vecchio assenzio dei miei amici francesi! e l’oppio, l’oppio dolce fumato, quella si che era classe…..- ritratti che avrebbero riempito le soffitte di Buckingham Palace, tante le riprovevoli figure e sfatte. Inoltre, dato per certo che è assurdo definire con regole precise quel che si deve leggere o no, è ovvio che più della metà della cultura moderna si fonde su quello che non si dovrebbe leggere: come questo giornale, appunto. E questa notizia, di conseguenza. Può creare una falsa impressione. Come i dentisti. Ricordo infatti che perfino dai dentisti si aveva paura di andare. Almeno il dentista era trasversale, non faceva differenze. Forse dovrei tenere un tono di più elevata moralità, in questo commento, ma, si sa, ciò non è giovevole per la salute, ma per la felicità, quindi preferisco tenere un distacco, un tono lieve, che più si confà a tutto questo, forse. Alla fione, non si tratta solo di un po’ di Bumburismo. Chi si inventa l’amico, e chi il virus. E tanto peggio per chi non ha il ritratto in soffitta. Poteva pensarci prima. Questa faccenda ha del surreale, innanzitutto, e ciò mi piace, non può essere altrimenti. Il piacere come condanna intrinseca, questo si che è piacevolmente imperfetto, come una sigaretta. E poco importa se ci siamo fumati, perdonate il gioco di parole, un’intera generazione. Io mi son salvato, se come è vero, tutto il mio genio l’ho messo nella vita; nella finzione, nell’invenzione, ci ho messo solo il talento: perché non inventare un altro virus allora? Se non altro sconfiggeremo la noia, e questo scopo mi sembra ben più nobile del mero arricchimento che sembra abbia spinto i colpevoli di quanto ho letto. Che dire di più? * Scrittore di teatro e non solo, appassionato di ritratti e soffitte, fortemente coinvolto personalmente nella vicenda