Pagine

lunedì 23 marzo 2020

L'amore ai tempi del Coronavirus. Chapter four

Alcune cose che non mi convincono:
il fatto che tutto sia circondato da un alone di....nebbia.
il paziente zero, l'origine, i sintomi, come ci si ammala, come si guarisce, i decreti che si susseguono addirittura un giorno per l'altro, soprattutto quelli dell'8 e il 9 marzo, a me danno un senso di inadeguatezza di chi è preposto a governarci.
Le disposizioni all'italiana, e cioè si, no, forse, ma. Ad esempio, dal sito del governo il 17 marzo:

Consentito l'uso della bicicletta, condizioni e limitazioni
In particolare, riguardo l'uso della bicicletta è consentito sia usarla come mezzo di trasporto negli spostamenti ammessi per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza, nonché per raggiungere i negozi di prima necessità, sia per praticare attività sportiva all'aperto.

Le condizioni a cui attenersi, come per tutti gli spostamenti consentiti, sono:

non spostarsi in gruppo
mantenere la distanza di sicurezza minima di 1 metro fra le persone.
Non è necessaria l'autodichiarazione
L'attività motoria all'aperto è espressamente prevista dai decreti come consentita, quindi non è necessaria alcuna autodichiarazione. In caso di controlli, le autorità di pubblica sicurezza possono comunque richiedere di dichiarare il perché dello spostamento. In quel caso, si è tenuti a effettuare la dichiarazione. In caso di dichiarazione falsa o mendace si può incorrere nelle sanzioni previste.

MA COME?
SE NON è NECESSARIA L'AUTOCERTIFICAZIONE PER L'ATTIVITA' MOTORIA PERCHE' POSSONO CHIEDERLA E DOBBIAMO DARLA?

Oppure oggi, alla radio, riguardo i genitori separati e il problema dei figli:

"si, si può, ma con una frequenza non sospetta"

MA CHE CAZZO VUOL DIRE?

SIAMO UN POPOLO DI PAGLIACCI

L'amore ai tempi del Coronavirus: Chapter three


Chapter three
sono l'unico stupido o tra le scadenze dei vari decreti ci sono incongruenze?
(pensa che Alzheimer, ho avuto dubbi sulla grafia del numero, non volevo mettesse le foglie)
debbo rinfrescare il mio inglese, aiutami www.oneworldinstitute.net 

L'amore ai tempi del Coronavirus: Chapter Two


Sono aperti i negozi di prima necessità.Mi sono letto il decreto ultimo e i due allegati. Quello che Salvini ha impiegato una notte a leggere, senza capirlo, almeno a suo dire.Beata sincerità.
Prima riflessione: i tabacchi sono generi di prima necessità?
certamente no, in un'accezione ristretta del termine.
Certamente si, se si contestualizza la dipendenza in un ottica di prima necessità (E maliziosamente potremmo aggiungere che c'è un interesse economico da parte dello stato)
Allora ha un senso, ma a questo punto sorge una domanda: seguendo questo ragionamento i negozi di svapo hanno sicuramente diritto a rimanere aperti, ma il decreto non li cita.
E estremizzando il concetto anche le sale slot dovrebbero rimanere aperte (e qua, pur se ci sarebbe ugualmente l'interesse economico dello stato, probabilmente non hanno avuto il coraggio, perché sarebbe scoppiato un putiferio)
Che ne pensate?
E, ultimo pensiero in libertà, perché uomo libero sono, dal punto di vista di prevenzione del contagio, che senso ha che i bar tabacchi rimangano aperti per vendere le sigarette, ma non possano servire un caffè? che, tra l'altro, è pure una dipendenza.
Ridicoli

domenica 22 marzo 2020

L'amore ai tempi del Coronavirus.
Chapter one
prima di sbizzarirmi in alcune riflessioni, mi permetto di consigliare a tutti questo link: https://www.my-personaltrainer.it/salute-b…/coronavirus.html
secondo me è la pagina più ben fatta su questo argomento

giovedì 2 novembre 2017

Violenze sessuali?

Trovo che chiamare violenze, che sia su maschi o su femmine, atteggiamenti o intenzioni, per quanto discutibili siano, sia realmente offensivo solo nei confronti di chi la violenza sessuale l'ha subita sul serio.

martedì 4 aprile 2017

l'Avvocato e il Magrebino

La cosa più divertente è stato il pezzo del #giornaledivicenza, dove quando narrava la favola che l'Avvocato e il Magrebino - dopo il Maestro e Margherita sarà un altro best seller - leggevano testi e scrivevano poesie, invece di "libro" il giornalista ha scritto "litro", nominando così una materia che più si adattava alla situazione.
La domanda è: quando si passano queste notizie così palesemente artefatte e farlocche, almeno nella loro riscostruzione, verrà poi una smentita che restituisca dignità al povero Magrebino, nell'esercizio delle sue funzioni, e cioè di marchettaro? Sembra che si possa parlar di tutto, a Vicenza basta non parlar di omosessualità. Oh My God;-)

lunedì 27 marzo 2017

Pensavo non servisse una legge contro l'omofobia..

Un piccolo resoconto sullo spettacolo di Povia e dell’avvocato Amato.

Ho aspettato oggi per vedere se il Gdv rinsaviva e qualcuno di Cornedo e della scuola prendesse le distanze su quanto accaduto, ma solo una lettera del dirigente scolastico oggi stigmatizzava l’accaduto, mentre per il Gdv ieri lo spettacolo è filato via liscio ed è stato un successone.
Per la seconda ha ragione, Cornedo, dando oltretutto il patrocinio del comune, ha dimostrato tutta la sua statura civile riempiendo la povera scuola che, essendo luogo di formazione, probabilmente vibrava sgomenta nelle sue stesse mura.
Ma non tutto è filato liscio, perché una voce, una, la mia, unica in tutta la sala si è fatta sentire interrompendo lo spettacolo disgustoso, disgustato, quando, con perifrasi delinquenziali, si paragonava la lobby gay al nazismo, e quindi ai campi di concentramento.
Una madre la fila sotto di me chiudeva le orecchie la figlio, urlando di non ascoltare quello che dicevo, mentre ricordavo che gli omosessuali venivano condotti ai campi di concentramento.
Nel mentre alla tutte le persone intorno mi apostrofavano sbeffeggiandomi con urla, ululati e lazzi, invitandomi anche fisicamente ad uscire. Un vero e proprio dibattito insomma. Tra una persona pensante e un branco di selvaggi.
Dimenticando immemori che gli stessi omosessuali sono stati tra quelli che hanno fatto la stessa fine, grazie proprio a personaggi come quelli sul palco e, purtroppo anche a quelli che applaudivano, che salutavano con commenti beceri e volgari le diapositive omofobe che venivano proiettate sul palco a corroborare se ce ne fosse bisogno, il comizio immondo che si stava completando sul palco.
Fino ad arrivare, presentandola come unica cura per gli omosessuali, a proiettare una gigantesca supposta con scritto “Eterox” a tutto schermo.
A tutto c’è un limite, nel mentre i figli di questa genia di ignoranti violentano un ragazzino disabile, come a Giuliano, o mettono una pigna in culo a un ragazzino a Vigevano, dopo averlo appeso nudo a testa in giù.
Quella diapositiva proiettata in una scuola è un reato, si chiama istigazione a delinquere. E ricorda tanto il manganello e l’olio di ricino.
Potrei scrivere ore raccontandovi di uno spettacolo dove il dibattito non c’è stato, mi è stato concesso di iniziare a parlare solo alla fine, e mi è stato tolto il microfono subito dopo, ovviamente soverchiato dalla contestazione dell’onorevole platea.
Uno spettacolo dove a sostenere la ricostruzione falsa e menzognera della famiglia giuridica sono state proiettate slide in tedesco, spagnolo, latino, greco, cirillico e financo in svedese, davanti a una platea che applaudiva beota.
Ora, sinceramente, non ho avuto l’impressione di una così profonda conoscenza delle lingue antiche intorno a me, per usare un eufemismo.
Chiudo con una perla: un signore, che mi si è avvicinato apostrofandomi duramente per aver ricordato Wojtyla affacciato alla finestra con Pinochet, ha chiuso così minaccioso: “lassa stare i santi DIO P…O”.
Poveri noi.